Diari di viaggio
I diari di viaggio possono sembrare un’inutile fatica: solo adesso, a distanza di molti anni da quei viaggi, capisco che sarebbe stato piacevole rileggere di quelle esperienze, delle quali la mia memoria inizia a perdere pezzi.
Riflessioni, pensieri e considerazioni su attualità, legge e diritto, costume, letteratura. Un laboratorio di idee sobrio, ma libero da compromessi. Per passione mi diletto nella scrittura sin da quando ero bambino. Mi piaceva anche svolgere ricerche, comporre riassunti e andare a caccia di ritagli di inserti culturali in tutte le riviste e i giornali che riuscivo a trovare. Giacché non esisteva ancora Facebook con i suoi link, ho giocato d’anticipo ed ho creato su carta la mia bacheca sulla quale condividevo (o meglio appuntavo e appiccicavo) ciò che mi interessava. Durante l’adolescenza ho limitato questa mia passione al “limite minimo sindacale” bastante per il liceo. Crescendo ho iniziato a rifiutare l’idea che la vita potesse essere “tutto lì” e dunque la cultura e la letteratura hanno incominciato a esercitare su di me il loro fascino immortale. La sacralità della scrittura è il mio “flusso canalizzatore”. Quello che vedrete qui, sarà il risultato che avrò saputo raggiungere ed offrire.
I diari di viaggio possono sembrare un’inutile fatica: solo adesso, a distanza di molti anni da quei viaggi, capisco che sarebbe stato piacevole rileggere di quelle esperienze, delle quali la mia memoria inizia a perdere pezzi.
Il mondo ci offre una miriade si spunti: ci provoca! Vuole scoprire cosa pensiamo e, specialmente, cosa faremo dopo questo nostro pensare.
A che serve un vecchio giornale? Vi offro la mia personale risposta, assieme ad una breve riflessione che lo stesso giornale mi ha ispirato.
Condivido con chiunque avrà avuto la bontà di aprire questa pagina e vorrà leggerla, una piccola massima che scrissi lo scorso 24 marzo sul sito Pensieri e Parole. A voi il testo, l’immagine e i link di riferimento.
Sui social si può sfottere ogni cosa: l’ironia malsana resta lì a marcire e, poi, scorre giù assieme alle video-ricette e ai risultati della Serie A.
Contrattazione immorale: riflessioni semi-giuridiche (e rassegnate) sulla mancanza di tatto e sensibilità tra eredi e familiari in tema di successioni ereditarie. Premetto che questo non è un articolo giuridico/scientifico, bensì è una riflessione sulla bizzarria dei casi astratti che la Legge disciplina. I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari e rispettano la natura astratta (e immaginaria) della legge in commento.
Mediocre sensation è un titolo privo di senso, che calza a pennello con questa ricerca dell’aurea mediocritas che vorrei riscoprire.
Un articolo sul sito “Literary Cafe” mi ha attirato con il suo titolo apparentemente provocatorio: leggere fa bene. Anche se è retorico, credo sia vero.
Lo Stato non dovrebbe essere un’entità astratta, un macchinoso e mal funzionante ente di gestione che ben poco gestisce e che alla fine risulta utile solo a registrare “entrate” e “uscite”.
Ho riscoperto un Elio (sarei io) semplice, che alternava profondità e ingenuità: un posto per la semplicità e l’ingenuità, questo è un blog! E per questo ne tenevo uno.
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